PORTARE IL FAMILY BUSINESS “TO THE NEXT STAGE”: COME REALIZZARE IL POTENZIALE DELL’IMPRESA FAMILIARE
Nell’ambito dei family business, le famiglie a capo della gestione d’impresa spesso considerano la pianificazione del passaggio generazionale un “private affair” che preferiscono non condividere con soggetti esterni.
Tale preferenza, opinabile come best option sia per i membri della famiglia stessa che per la longevità del business, è principalmente riconducibile a due fenomeni – ad oggi ancora non pienamente presi in dovuta considerazione:
- La scarsa consapevolezza e la mancata accettazione del passaggio generazionale da parte in primis della generazione Senior;
- La gestione poco attenta e comprensiva della sfera psico-emozionale da parte di consulenti ed advisor esterni chiamati ad occuparsi del passaggio.
La forza dell’inerzia dell’inconsapevolezza e della mancata accettazione da parte della famiglia proprietaria non farà che condizionare le fasi successive della vita dell’impresa e della famiglia. Molto spesso paure inconsapevoli, tensioni eccessive, incertezze radicate nella mente dell’imprenditore impediscono di vedere con maggiore chiarezza il presente ed il futuro, limitando in tal modo le potenzialità di sviluppo e di crescita personali e del business stesso e facendo sì che giorni, mesi, anni trascorrano svalutati.
Troppo di frequente le aziende familiari tendono a tutelare la propria posizione proprietaria senza considerare che ciò significa aumentare il rischio di prestazioni aziendali meno competitive e ridotta longevità d’impresa. Molto più rara, e preziosa, è la lungimiranza innata di altri family business che impiegano approcci più consapevoli alla gestione d’impresa di lunghissimo termine in grado di creare maggiore valore per i clienti, per l’azienda, per la società ed anche in grado di soddisfare le esigenze socio-emozionali oltre che economiche della famiglia proprietaria stessa.
In misura crescente, Consulenti ed Advisor esterni hanno il compito di accogliere nella propria expertise la creazione di percorsi a misura di ogni family business che accompagnino ciascun componente della famiglia, mediante un’accurata e sistematica analisi della realtà in atto, verso una più soddisfacente ed armoniosa gestione del business.
Come una carta nautica, il professionista che approccia il passaggio generazionale con una gestione integrata del benessere della famiglia e dell’impresa ha la capacità di mettere ordine nella situazione d’impresa e creare le prospettive auspicate per il futuro accogliendo indizi ed indicazioni di varia natura sui problemi, sulle aspettative e sulle ambizioni della famiglia.
I drivers che portano l’imprenditore a rinunciare alla crescita del business possono essere rappresentati da vari timori – che nella maggior parte dei casi si manifestano inconsapevolmente attraverso pensieri e comportamenti –, il più pesante da accettare è la paura di perdere il controllo. Si aggiungono dubbi ed incertezze legate alla difficoltà di accettazione e di gestione del passaggio generazionale, nonché la riluttanza al coinvolgimento di manager esterni al gruppo familiare e la conseguente necessità di cambiare la modalità di gestione interna.
Da un lato, una maggiore consapevolezza da parte dell’imprenditore e della famiglia proprietaria sui vincoli psico-emotivi al sano e longevo sviluppo delle imprese e l’accettazione al trasferimento dei problemi di continuità aziendale ad esperti più capaci di risolverli di fatto consentono all’impresa familiare di raggiungere una maggiore coesione tra obiettivi e risultati nell’immediato e nel lungo termine.
La disponibilità ad accettare la realtà e a collaborare è l’elemento essenziale che ogni buon professionista deve ricercare per l’effettivo successo della continuità del business e garantire la soddisfazione di tutta la famiglia.
La consapevolezza della famiglia proprietaria fornisce al professionista un modo semplice – non facile – ma vigoroso per sbloccare l’impasse nella gestione d’impresa e far recuperare vitalità al business; compiere un passo in avanti nella consapevolezza rappresenta una chiave essenziale per potenziare l’identità e la qualità della vita aziendale, che comprende i rapporti con la famiglia, l’ambiente di lavoro e la società di riferimento.
L’accettazione da parte della famiglia influenza il modo di procedere e di reagire agli eventi; non significa soccombere ineluttabilmente alle situazioni di vita e di business, bensì permette di apprendere a lavorare con esse, comprenderle, fare scelte determinanti e sfruttare la loro energia per crescere con forza e saggezza.
Dall’altro lato, l’elaborazione da parte del professionista di un più attento percorso di accompagnamento della famiglia nel processo di continuità del business, deve essere autenticamente in grado di rendere comprensibile che la scelta di non affrontare consapevolmente la fase della successione comporta costi molto elevati non solo in termini di minore crescita e minore redditività del family business, ma anche in termini di benessere socio-emozionale della famiglia.
Tale approccio integrato è un metodo pratico che consente di rimanere in contatto con la pienezza delle potenzialità del business grazie a un processo sistematico, attento e comprensivo, di ascolto e osservazione della famiglia, indagine ed azione consapevole. I benefici che si generano impattano positivamente anche su un più elevato livello di soddisfazione nei rapporti, nel benessere e nell’autostima della famiglia.
Quando la mente imprenditoriale non è annebbiata da timori limitanti, l’agire dell’impresa può muoversi nella miglior direzione auspicata, in modo consapevole e risoluto.
Dott.ssa Greta Alessandra Zangoli – Advisory Team
FONTI
Cesaroni, F. M., & Sentuti, A. (2017). Family business succession and external advisors: the relevance of ‘soft’ issues. Small Enterprise Research, 24(2), 167-188.
Dayan, M., Ng, P. Y., & Ndubisi, N. O. (2019). Mindfulness, socioemotional wealth, and environmental strategy of family businesses. Business Strategy and the Environment, 28(3), 466-481.
Giordano, L., & Modena, M. (2017). Implicazioni e possibili motivazioni della scelta di non quotarsi da parte delle medie imprese italiane. Discussion papers, Consob, 7.